OK, ho avuto l'ennesima conferma: una maratona o la prepari come si deve oppure che tu lo voglia o no, arriva il punto in cui paghi ogni singolo allenamento mancato, ogni km passato a cazzeggiare piuttosto che a correre come si deve, non è colpa tua è solo che una gara così devi averla nelle gambe, nella testa, altrimenti finisce solo che la prendi nel c...!
Diciamo che rispetto alla prima esperienza dell'anno scorso, ne sono uscito decisamente meno a pezzi però, per la seconda volta, i buoni propositi e tutte le buone intenzioni per non "strafare" nei primi km, sono andati a farsi benedire.
E infatti puntuale come sempre, gasato dalle buone sensazioni nei primi km decido che i 4'25'' sono un ottimo ritmo da tenere, più spesso ridimensionato intorno ai 4'35''. Corro bene, in spinta sull'avampiede, attento a non sovraccaricare le ginocchio e con ottime sensazioni, continuo a ripetermi che potrebbe essere la giornata buona, oltretutto ho la fortuna di correre con la compagnia di Stefano, quindi i km passano veramente veloci e senza nemmeno accorgermi sono sotto al pallone dei 21km.
Partiti da Arona, abbiamo fatto passerella nella cittadina per poi dirigerci sulla sponda del lago fino a Stresa, dove ad accoglierci c'era il traguardo dei primi 21km, da quel punto in avanti ricalcavamo pari pari il percorso della mezza maratona che ogni anno si corre lì. Già ricordavo i bei saliscendi, e soprattutto la fatica nel percorrerli...quindi già mi pregustavo di ricalcarli con il doppio della fatica e della stanchezza nelle gambe.
Al 28°, subito dopo il ristoro perdo 100m da Stefano e nonostante lo abbia sempre lì a tiro quel gap proprio non riesco a colmarlo. Fino al 30° lo vedo e riesco a correre ma da lì comincio a sentire problemi e dolori ai piedi. Inizio a correre pesante e la cosa non garba molto ne alle ginocchia ne alle gambe.
Il 33° è il km che decide di farmi mollare del tutto il colpo. I piedi mi fanno male e sento le vesciche che cominciano a prendere vita. Fatico a correre sull'avampiede e inizio quindi a perdere tutto, brillantezza, lucidità e soprattutto minuti.
A quel punto l'unico intento è quello di concludere la gara senza ulteriori danni così inizio a fare 500m camminando e 500m correndo, andando sempre più verso una piacevole passeggiata con il passare dei km.
Arrivato sul lungolago dei Intra, mentre i passanti mi incitano a riprendere a correre rispondo dicendo "non preoccupatevi, è solo che è un peccato correre con un panorama così, voglio proprio godermelo!"
E così arrivato ormai a 300m dalla finish line mi godo il 5 di due bambini a bordo strada (doppio perchè mi hanno inseguito per prendersene un altro) e la gente a lato transenna che incita tutti i finisher.
Un'altra esperienza da mettere nella mia bacheca sportiva ed emozionale. Tanta fatica pronta ad essere smaltita velocemente e tanta, tantissima voglia di riprovarci ancora per chiuderla finalmente come vorrei!
Appuntamento a Busto ora...21km a bomba!
Foto: photo-sport
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