Prendendo spunto dall'incontro tra Roberto e Mister Sannino, mi soffermo ancora un attimo sull'importanza della testa e della concentrazione che ne deriva, al fine della pratica sportiva.
Ne sono un esempio perfetto in queste ultime settimane, fisicamente a livelli ottimi, ma con risultati in allenamento al momento poco incoraggianti. E' abbastanza evidente come, la miriade di pensieri derivanti sia dal lavoro sia dalla sfera privata, condizionano e non poco la mia concentrazione nell'esercizio fisico, con la diretta conseguenza di allenamenti poco performanti e sempre più impegnativi dal punto di vista dello sforzo mentale. Spesso e volentieri mi trovo più a soffrire per una carenza di concentrazione (che molte volte sfocia in una "non voglia") che non per una carenza fisica, con un piccolo inconveniente, ovvero che, allenandomi con poca testa tendo ad allenarmi malamente, mettendo a rischio anche la mia condizione fisica. Il mio consiglio, che in questo caso è rivolto chiaramente a me stesso, è quello di diminuire la frequenza delle uscite, che siano di corsa, di nuoto o di bici fa lo stesso e privilegiare il riposo e il recupero mentale, così da ridare fiato alla testa, il corpo non potrà che giovarne!
Insomma, al pari di quello tecnico e fisico, anche l'aspetto mentale dovrebbe essere allenato e curato con grande attenzione così da non provocare squilibri nella preparazione dell'atleta che, spesso sottovalutati, possono provocare più danni di un infortunio fisico vero e proprio.
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