domenica 13 marzo 2011

Sbagliando si impara, correndo 42k si fa una fatica bestia!

Pioggia, buio, pioggia, cazzate, pioggia, due brioche posse dell'autogrill, pioggia...insomma a parte Fabiano si capisce che un'altra compagna di viaggio è ben presente per tutta la strada fino a Brescia.

Il ritiro pettorale è una formalità condita solamente da un'aria polare che si infila in ogni pertugio dei vestiti e che rischisa di congelarmi ancora prima di partire. Dopo un breve cazzeggio al bar mi infilo nella tenda spogliatoio per prepararmi alla mia prima maratona. La tensione è praticamente nulla, forse anche perchè non mi aspetto nulla dalla gara, se non arrivare fino al traguardo senza morire prima. Uscito dalla tenda e guardandomi intorno comincio a realizzare (anche se certo non avevo dubbi), che sono un runner anomalo, troppo deformato dalle abitudini triatletiche come il porta chip alla caviglia e il numero in vita, ma c'è una cosa che ancora di più mi fa guardare con sospetto da quasi tutte le persone che ho intorno...le mie fide zoot ultra race! Eh già, visto il tempo piovoso e i piedi belli fiaccati non poteva cascare scelta migliore di quella di correre con le mie scarpette preferite, le mie scarpette di cristallo!

Ormai il tempo per prepararsi è agli sgoccioli e così mi muovo verso la zona di partenza, tranquillo come se stessi andando a fare la mia terza colazione, mi infilo nella mia zona di partenza e aspetto chiaccherando con Fabiano lo sparo. Passano un paio di minuti e bum mi ritrovo catapultato nella mia nuova avventura! La partenza è completamente diversa visto il ritmo ben più blando rispetto a tutte le altre gare podistiche a cui ho partecipato così mi lascio sfilare dai più veloci partecipanti alla Mezza e alla 10k e continuo imperterrito al mio blandissimo ritmo.
Il passaggio al 5° è veramente una penuria se penso al personale sulla distanza ma porca zozza devo ricordarmi che sto correndo una maratona così non me ne preoccupo e cerco di tenere un ritmo costante senza strappi. Idem per il passaggio al 10° che si fa più veloce e decisamente più vicino al ritmo che alla viglia ritenevo ideale, intorno ai 4e40 al mille. Le gambe, a parte un fastidioso indurimento del polpaccio destro (residuo della LMHM di settimana scorsa), girano bene e senza problemi di rilievo, i piedi dolgono ma non più del necessario e così tengo un ritmo ottimo che spinge alla metà gara con l'ottimo tempo di 1h41m40s. Mi sento bene e penso di poter forzare un pochino, nella mia testa l'idea è di conservare più energie possibili fino al 30° e poi sparare tutte le cartucce rimaste. Peccato non aver fatto i conti con il vento contro!
Dal passaggio alla mezza fino al 25km mi sento da dio, spingo e tengo un 4e15 al mille che mi fa superare una marea di atleti, gli acciacchi e i fastidi vari sembrano attenuarsi, mi nutro correttamente e nei tempi giusti, senza però rendermi conto che il vento contrario mi fa fare il doppio della fatica infatti, arrivato al 28° comicio a pagarne le conseguenze, mi obbligo a guardare per terra e a proseguire senza fermarmi mai, nemmeno ai rifornimenti, ma al 30° non ce la faccio e mi fermo per bere con calma i sali. Puntuale, la ripartenza è mortale. Gambe dure e legnose, schiena sofferente e piedi doloranti, so di aver fatto una cazzata ma ormai non ci posso fare niente. I km successivi sono i più faticosi, ogni km devo "passeggiare" per 100-200m perchè ho male alle gambe, al 34° supero il cavalcavia dell'autostrada manco fosse l'everest e non riesco a lascirmi andare nella discesa per paura di stamparmi a mò di tappeto sull'asfalto.
Da qui in avanti è sofferenza allo stato pure, una specie di via crucis che mi fa perdere tempo, energie fisiche e mentali e anche un po' di voglia, ma sono molti gli atleti che sorpassandomi mi offrono aiuto e parole di incoraggiamento così mi trascino fino all'ultimo km dove mi obbligo a correre e a portare le chiappe oltre il traguardo pur sembrando negli ultimi metri, grazie alla corsa a gambe tese, un papero gigante! Ma chissenefrega, le mie chiappe sono oltre il traguardo della mia prima Maratona...evvai!!


Un grazie di dovere a Fabiano che mi ha accompagnato nonostante il tempo di cacca e nonostante la partenza all'alba (anche se era già sveglio dalla sera prima!). Un grazie al mio prezioso portafortuna che ben nascosto ha scampanellato per tutti i 42,2km facendomi correre alla grande!

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