martedì 23 dicembre 2014

Ironman Nice 2014 - Seconda puntata

Fortunatamente tutto il correre fatto in zona cambio ci ha letteralmente sbattuto sulla spiaggia senza
nemmeno darci il tempo di ragionare su quello che stavamo per fare, due parole di incoraggiamento e due scambi di battute tanto per farci un in bocca al lupo e decidere dove schierarci.
Presi un po’ dalla paura di strafare abbiamo optato per la griglia dell’ora e dieci minuti...mai scelta fu più sbagliata.



Appena infilati nella griglia abbiamo sentito lo start per i pro, poco più di una cinquantina di partenti già in acqua e già ingarellati come dei tori tra le strade di Pamplona...un minuto, due minuti, tre minuti, quattro minuti, cinque minuti.....peeeeeeeeee eccoci al via cazzooooo aiutooooooo
i primi metri in acqua sono un delirio, come provo a mettere la faccia sotto l’acqua mi prendo un calcio in bocca e uno al petto, non ho nemmeno il tempo di alzare le gambe che dietro di me ho due braccia che mi martellano polpacci e cosce, tra me e me penso “stai tranquillo che tanto sarà solo questione di metri” e intanto i metri passavano, le botte aumentavano, l’adrenalina aumentava, la paura aumentava, il cuore saliva alle stelle...follia, ho iniziato a pensare di tutto, con il terrore e la nebbia negli occhi continuavo a ripetermi di non mollare e di non azzardarmi a fermarmi un cm per non essere travolto ma le braccia erano già due pietre e il cuore non accennava a diminuire...panico...senza una via d’uscita sarei rimasto lì.
La decisione è stata rapida, scavalca quello al tuo fianco e cerca di spostarti a lato!
Una bracciata, due e gli passo sopra come al rodeo, cavalcioni sulla sua schiena per poi scivolare alla sua destra. Pensavo di dovermi ancora esibire in qualche altra monta ma grazie a dio appena scavalcato lui mi sono trovato in un piccolo corridoietto lasciato libero in prossimità delle boe...la mia luce lungo il cammino!



Per la prima volta sono riuscito a mettere la testa sotto l’acqua, allungando la bracciata ho ripreso un po’ di fiato e soprattutto di sicurezza, sciolto i muscoli e allentato fatica e tensione.
Con il mare piatto come una tavola è stato uno spettacolo nuotare contornati dall’alba che rischiarava il cielo.
Alla fine del secondo giro ero quasi dispiaciuto di dover uscire ma sapevo che mi aspettava la parte più “divertente” quindi avevo soprattutto voglia di appoggiare il culo sulla mia fidata “Bestia Meccanica del Ciotti” (BMC). 

Transizione veloce, allungata solo dagli infiniti metri da percorrere tra l’uscita dell’acqua e l’uscita della transition zone. Sto bene, la testa è lucida, non avverto minimamente la stanchezza alle braccia e ho solo voglia di salutare per la prima volta la mia princi...la cerco uscendo dall’acqua, non la vedo, la cerco entrando in transition, non la vedo, la cerco uscendo dalla t1, non la vedo...ormai sono rassegnato, mi metto comodo e mi allungo sulle prolunghe, faccio per abbassare la testa e....”vaaaaaaaiiiii priiii” vengo praticamente svegliato da un urlo soprano che mi fa saltare sulla sella e girare di scatto...sono tutti lì, la Giò che salta come una cavalletta per farsi vedere, la Silvia che aspetta Bisco trepidante, Marco, Alessia, Lory e Debby...cazzo che figata sapere che sono lì per tifarmi.


Giù la testa, ora si fa sul serio. Non voglio strafare ma sul piattone in posizione pur risparmiando la gamba si viaggia a 38 non meno. Ovviamente questo mi fa pensare di essere veloce ma bastano 200m per riportarmi alla realtà, in lontananza sento un sibilo e penso sia un Cessna in fase di decollo ma proprio mentre mi rendo conto che non si tratta di un aereo, una decina di missile terra-terra mi sfrecciano a fianco alla velocità del suono. Bici da crono, caschi da crono, body da crono, borracce da crono, occhiali da crono, inizio a pensare che abbiano anche la fidanzata da crono per quanto mi passano veloci!
Vabbè poco importa, io devo pensare al mio, i km sono tanti e le salite mi daranno ragione!
Dopo pochi km decido di calarmi il primo gellino, mangio mezza barretta e continuo a spingere un rapporto regolare che mi permette di non andare mai in affanno, sto bene e l’unico timore è quello di esagerare.
Poco prima del primo strappo (quella famigerata rampa da garage che ancora ho incorniciata negli occhi dai racconti del Guzzo) decido di calarmi anche il secondo gel pensando di accumulare un po’ di zuccheri per le prime salite e il piattone vallonato subito successivo.
Appena la strada svolta a sinistra BAM rampetta e rapportino, si sale agile e come uno stambecco che si arrampica sulle rive della montagna scavalco i missili terra-terra e mi porto avanti.
Ora non so se per la fatica o se davvero l’ho visto ma, a lato della strada poco prima di scollinare vedo seduto su un muretto a fare il tifo uno dei miei miti, pluri-vincitore proprio di Nizza oltre che di Embrun, il mitico Marcel Zamora, incrociamo lo sguardo e quasi ho un mancamento che mi fa fare gli ultimi 5 metri di salita come un drago!
Sono carico come un mulo e decido che oggi è la mia gara. Inizia il piattone e mi metto comodo sulle
prolunghe, butto giù il cambio e inizio a spingere. Inizio a spingere, ecco, spingere, ma forse non troppo, ad ogni pedalata uno strano fastidio comincia a crescere, sento lo stomaco che pian piano inizia ad accartocciarsi su se stesso, non riesco a prendere una posizione che mi dia sollievo e la testa inizia a vagare alla disperata. 


martedì 9 dicembre 2014

Ironman Nice 2014 - L'inizio

Un po' di amarcord nel rileggere e nel rivivere nero su bianco quanto ho vissuto quest'estate a Nizza. Il mio primo Ironman, il primo viaggio alla scoperta di cosa significhi fare triathlon, di cosa voglia dire allenarsi con un briciolo di programmazione e con un obiettivo ben chiaro.



Sono più di 10 ore e 30 che gareggio, le gambe cominciano a cedere e la testa ormai vaga alla disperata ricerca di un diversivo, inizio ad avere un caldo pazzesco ma una strana sensazione di gioia, quasi euforia, mi pervade i muscoli, la testa, le ossa...quando alzo lo sguardo per l’ultima volta vedo il cartello “finish line”, gli occhi si gonfiano e il cuore improvvisamente sale come avessi appena attaccato una salita, ho talmente voglia di piangere che nemmeno riesco a far scendere una lacrima, sono in estasi, mi viene da ridere, da piangere, da urlare, da correre come il vento...vedo una mano che si allunga dalla balaustra e senza nemmeno avere il tempo di rendermene conto sono lì che batto il 5 a tutta la fila di mani.
Mancano 10 metri, alzo le braccia, spengo il cervello, guardo il tempo sopra la mia testa, mi abbandono alla più forte scarica di adrenalina di tutta la mia vita e mi godo quello che fino a qualche mese prima pensavo impossibile!

Era il 2 Agosto del 2013 quando mi sono iscritto all’Ironman di Nizza, la voglia di coronare un piccolo sogno e la soddisfazione di poterlo finire al massimo delle mie forze. Non posso negare che durante la preparazione ho ceduto spesso e volentieri alla tentazione di mollare il colpo, più per avere rischiato ripetutamente l’esaurimento nervoso che per grossi problemi fisici ma, alla fine, quello che conta è che a 3 giorni dalla mia gara avevo le chiappe sulla macchina che mi stava portando diretto in Costa Azzurra.
Come sempre partenza alla Ciotti, macchina carica nell’ordine da 2 biciclette, 4 borsoni, 2 borse del
mangiare, 2 zaini e 4 persone...ho provato a caricare sul tetto anche il gatto con la lettiera, la lavatrice e il divanetto in rattan ma temendo che poi il gatto avesse fatto tutto il viaggio a spisciazzarmi sul divanetto ho preferito desistere.
Compagno di viaggio per l’avventura il Biscotto che, temerario, è stato l’unico a decidere di seguirmi nella folle impresa di portare a termine il nostro primo (e forse ultimo) Ironman. Partenza serale in compagnia delle nostre dolci metà che, oltre ad averci sopportato per tutti i 6 mesi di preparazione dedicata, non hanno potuto e voluto mancare l’occasione per venire a vederci correre sulla Promenade des Anglais al fine di gridarci dietro qualche dolce e amorevole insulto.



ZONA CAMBIO
La scelta della sveglia all’alba è stata sicuramente ottimale, 3e30 al tavolo a fare colazione per poter uscire il prima possibile e con tutta calma andare a Nizza per poter ultimare le nostre faccende in ZC.
Bene...l’arrivo a Nizza è stato a dir poco traumatico, entriamo in zona cambio 7minuti prima della chiusura della stessa ma alla fine cosa avevamo da fare!? Nulla di che, giusto controllare la bici, gonfiare le gomme, attaccare il necessario, agganciare le scarpe, fare i nostri bisogni, infilare la muta, invasellinarsi con calma e ricontrollare tutto quanto per scrupolo...ma noi siamo triathleti cazzo...scroccata la pompa al vicino di bici gonfio le ruote a velocità supersonica e per togliermi un po’ del nervoso del ritardo spezzo la valvola della camera d’aria (bestemmia), butto le barrette e i gel nella sacca perchè attaccati alla bici fanno schifo, rovinano l’immagine, sento la marmotta che comincia ad uscire dal letargo e sono pronto a farla risvegliare dal torpore invernale ma...ma...ma 20 persone in fila al bagno chimico mi sbattono in faccia la realtà e così scelgo la linea dura in tutti i sensi, 2 imodium cacciati sotto la lingua che risbattono a nanna il marmottone (bestemmia) e mentre sto per infilarmi la muta sento lo speaker “2 minutes more before closing of T zone” ergo...hai zero minuti per infilarti la muta!
Come il miglior Arturo Brachetti inizio a fare mosse acrobatiche che nel giro di 10 secondi mi trasformano in un bell’insaccato.
Ormai ci siamo! 

martedì 2 dicembre 2014

2015 arrivo!!


Ed eccoci così arrivati alla tanto attesa decisione dell'obiettivo principe per la stagione 2015...
Inizialmente avevo pensato, insieme con il mio compagno di avventura a Nizza, di scegliere una qualche destinazione esotica, per poter andare alla caccia di una difficile ma non impossibile slot per i campionati mondiali di 70.3, viste le ovvie difficoltà logistiche e le non indifferenti difficoltà nel riuscire ad accaparrarsi con certezza la slot , abbiamo scelto qualcosa di meno esotico ma non certo meno affascinante.
Wiesbaden sarà teatro dei Campionati europei di triathlon 70.3 per la stagione 2015, perciò ai nastri di partenza ci sarà un nutrito gruppo di triathleti alla ricerca di una slot per i mondiali 2016 che si disputeranno in Australia...noi saremo tra loro, a dare battaglia e a metterci alle spalle quanti più "compagni" possibile!


Per chi avesse voglia di gustarsi il video della gara 2013 ecco qui sotto il contributo di IronmanTV Show, dove si racconta la vittoria del britannico Richie Nichols e lo strepitoso podio all'esordio sulla distanza dell'olimpionico Jan Frodeno davanti al nostro grandissimo "Dega" Alessandro DeGasperi...Buona Visione!!


venerdì 28 novembre 2014

Una lettura illuminante

Da qualche giorno ho cominciato la lettura di un libro che mi ha incuriosito soprattutto per l'argomento e per il personaggio di cui tratta. Quando nel 1999 aveva dominato il suo primo Tour de France era stato una specie di "illuminazione" per tutto il mondo del ciclismo e non solo. Guarisce dal cancro e conquista dopo poco meno di due anni la più grande corsa a tappe del globo.
Lance Armstrong. Si diceva avesse ridato lustro ad uno sport sconvolto dagli scandali doping degli anni precedenti (Festina su tutti) e per anni ha calcato le scene del ciclismo internazionale, dimostrando una determinazione degna dei migliori eroi.
Non si può dire però che tutto sembrasse limpido come l'acqua. Io ero pischello e di certo poco avvezzo al "divorare" le gare di ciclismo in tv ma, da nazionalista ero ben a conoscenza delle doti di Pantani e sopratutto bene felice e consapevole di quanto avesse fatto di grande nel 1998 conquistando Giro e Tour. Ecco, quando nel 2000, nella tappa del Mont Ventoux, l'ho visto scattare sui pedali e distanziare il gruppetto dietro di se avevo pensato, "eccolo ancora, che gambe, che grinta, non c'è paragone!"...l'ho pensato per qualche decina di secondi, giusto il tempo di vedere (incredulo) Armstrong alzarsi sui pedali, mangiare letteralmente la strada tra lui e Pantani e cercare di allungare, fino all'arrivo, dove con un gesto (poco) cavalleresco gli ha lasciato vincere la tappa!
Cazzo, sei un grande, un gesto atletico a dir poco impressionante, ma sarà tutta farina del tuo sacco!?
Col senno di poi facile pensarlo ma sul momento rimani esterrefatto, a bocca aperta, ti godi una scena mitica, uno spettacolo unico che sembra farti volare con la fantasia, ti fa venire voglia di salire in sella e pedalare a perdifiato.


Oggi leggo e con non poco rammarico ripercorro quanto già conosciuto e ampiamente letto sui giornali. Una lettura che coinvolge e che apre la mente, soprattutto a uno come me che oggi pratica lo sport a livello amatoriale, che lo fa per divertirsi e per mettersi sempre alla prova, di testa e di fisico.
Apre la mente e apre gli occhi perchè lo sport non sempre è solo fatica e sudore!

Non trovo concepibile di arrivare a un limite così estremo anche se paradossalmente lo trovo non così lontano dalla realtà per questi professionisti "alieni" ma mi fa sorgere tante domande su quelle piccole vicende che coinvolgono atleti amatori e agonisti come me che spesso, forse troppo, si credono invincibili usando chissà quali sostanze...tutto per vincere...no forse alle volte anche solo per classificarsi bene...no forse alle volte anche solo per migliorarsi di molto....no forse alle volte anche solo perchè...perchè?!chissà perchè cazzo lo fanno!




domenica 23 novembre 2014

Le prime impressioni sono quelle che contano

L'attesa non è stata da strapparsi i capelli, in parte perchè il mio fidato compagno 910xt non ha mai perso un colpo, in parte perchè i vari impegni giornalieri non mi hanno mai dato modo di leggere di più sulle caratteristiche specifiche e innovative di questo giocattolino.

Dopo tre giorni che lo indosso posso dire con buona convinzione che l'acquisto fatto è a dir poco eccellente.
La possibilità di renderlo un accessorio funzionalmente utile e collegato alle moderne tecnologie "smartphonistiche" già di primo acchito gli hanno fatto guadagnare punti sulla trasversalità delle funzioni ma, il meglio di sè Garmin 920xt, l'ha dato nel momento in cui ho premuto start sulla modalità Corsa.
Con il 910 ho sempre avuto alcuni "problemini" sulla ricezione immediata dei satelliti GPS al momento dell'accensione del dispositivo e sul passo istantaneo durante la corsa. Bene. Con il 920 non ho nemmeno avuto il tempo di impostare la modalità Corsa che subito ha vibrato al polso dicendomi "Segnale GPS ok"...e se questo non è un buon inizio meglio ancora è stato poter constatare che km dopo km il passo che l'orologio registrava era quanto di più prossimo al mio passo reale.
La soddisfazione nel pigiare lo stop alla fine dei miei primi 11km è stata ancor più premiata dall'immediato caricamento della corsa su Strava (tramite il mio cellulare e Garmin Express), il mio preferito programma di riepilogo e analisi degli allenamenti.

Dopo nemmeno un'ora eccomi in vasca per saggiarne le doti tra il cloro e le corsie colorate. Personalmente non ho mai avuto grande dimestichezza con tutti i dati relativi al nuoto in corsia ma già di primo acchito mi rendo conto che l'orologio mi permette di visionare con immediatezza qualsiasi dato mi si possa rendere necessario per analizzare l'efficacia della mia nuotata...certo se misurasse e analizzasse allo stesso modo anche l'efficienza della stessa a quest'ora potrei pensare di passare dall'essere un nuotatore penoso ad uno decente ma, purtroppo così non è e non sarà!
Tolta la precedente funzione "LAP" del 910, il 920 misura le varie ripetute ad ogni pausa della nostra nuotata, rendendone l'utilizzo più semplice e immediato.
Bisogna prendere un po' di dimestichezza con l'uso dei tasti perchè leggermente diversi circa il posizionamento rispetto al precedente ma già dopo qualche decina di ripetute il gesto prende la via dell'abitudine.

Ieri invece prima corsa con l'utilizzo della fascia cardio...per ora non mi dilungo sui dettagli (lo farò più avanti) ma mi limito a dire che una volta fermo, piazzato davanti alla schermata di riepilogo della corsa ho avuto modo di apprezzare la precisione delle misurazione, senza sbalzi o punti morti e la quantità esagerata (e alle volte magari non essenziale) di numerose informazioni sulla corsa appena conclusa.


Insomma l'allenamento diventa fondamentale sia durante che dopo, perchè è proprio dopo, attraverso l'analisi di tutti questi dati che si può cominciare a capire veramente se l'indirizzo preso per gli allenamenti è quello giusto oppure no!
 

lunedì 17 novembre 2014

Occhi puntati al futuro

Sarà tempo di decidere, di decidere a cosa andare incontro, a quale obiettivo puntare, a cosa dedicarmi nei prossimi mesi.

Quante idee mi sono frullate e mi frullano ancora per la testa nessuno lo può immaginare ma forse dopo qualche tempo sto cominciando a vedere un po' di sereno all'orizzonte. Alcuni obiettivi si stanno delineando aggressivi nella mia mente e finalmente comincio a focalizzare la testa su quanto avrei voglia di fare e su cosa avrei voglia di cimentarmi.

Stavolta la sfida sarà su multiplo piano perchè oltre che un focus intenso sul piano sportivo sarà necessario ed opportuno anche un importante e consistente obiettivo sul piano personale. Ho voglia di guardare oltre e "crescere", senza perdermi niente per strada e soprattutto senza perdere me stesso.
La sfida sarà proprio quella di riuscire a concentrarmi con piacere e con abilità su questi diversi mondi, magari facendoli incrociare alle volte, magari invece tenendoli ben distinti.

Sta di fatto che sul piano sportivo le idee sono ben chiare e le gare desiderate stanno per essere ben puntate dal mio mirino...nur fehlt...solo un click!

giovedì 13 novembre 2014

Aspettando il Natale anticipato

Quello che da due anni è ormai mio compagno fidato in ogni allenamento dal sapore di triplice sta per lasciare spazio a quello che spero esserne suo degno erede.
Garmin Forerunner 910xt è stato a dir poco indispensabile e soprattutto una piacevole e fantasticamente positiva scoperta. Sulle orme del 310xt aveva dato un vero e proprio colpo di coda agli orologi multi-sport per il triathlon, migliorando le proprie caratteristiche ed offrendosi come oggetto fondamentale per allenarsi e per analizzare i propri allenamenti.




Io personalmente sono stato convinto da amici ad acquistarlo per provarne le doti e dopo tutto questo tempo posso dirmi soddisfatto al 200% del lavoro che ha svolto.
Piena affidabilità in termini di precisione delle misurazioni, soprattutto tutte quelle inerenti la parte di nuoto, in acque libere (migliorando drasticamente rispetto al predecessore) e in acque coperte, grazie all'inserimento dell'accelerometro, il quale ha reso possibile ed estremamente precisa anche la misurazione delle proprie distanze percorse in vasca.
Un'altra cosa che mi ha positivamente stupito è stata la durata della batteria. Senza mai grandi cedimenti o deterioramenti ha sempre rispettato quanto specificato sul libretto di istruzioni, 15/16ore in utilizzo, che lo hanno reso sempre presente anche quando le tacche di durata sembravano essere al limite.

Oggi però è un nuovo giorno e l'alba di questo nuovo giorno è rischiarata dal Garmin Forerunner 920xt. Stavolta anche il design diventa molto più accattivante, tanto da renderlo, oltre che un potenziale e strabiliante compagno di allenamento anche un ottimo orologio da polso per tutti i giorni.

Ancora più di 2 anni la voglia di scoprirlo è veramente tanta. Promette una serie fantasmagorica di funzioni e di possibilità di utilizzo, non sempre strettamente legate all'ambito sportivo...funzioni che magari lo renderanno accessorio definitivo per chi pratica e per chi ama lo sport.

State allerta per il primo resoconto!

martedì 11 novembre 2014

A volte ritornano

Tante volte basta poco per inchiostrare un foglio con i propri pensieri, tante volte invece ci vuole del tempo per raccogliere e riordinare i propri pensieri. Oggi è un giorno così, nato con la voglia di ritrovare una vecchia passione che con il tempo stavo andando perdendo, quella di raccontare e soprattutto raccontarmi le mie esperienze e le mie emozioni legate più o meno strettamente alla mia grande passione sportiva per il triathlon e per tutto ciò che gli gira intorno.

Nasce così, dopo un weekend che mi ha regalato con piacere un ottimo personale sulla mezza maratona in quel di Busto Arsizio e in un momento in cui si cominciano a decidere gli obiettivi per la stagione a venire.
Non voglio ancora svelare troppo anche perchè ammetto di non avere le idee ancora pienamente chiare ma quello che è certo e che ho ancora una gran voglia di mettermi alla prova e provare a superare i miei limiti, come e dove sarà una scoperta...anche per me!

Inizia così questa domenica appena passata, con la ricerca, doppia, di un personal best.
Da una parte la mia affannosa e quasi disperata ricerca di un tempo sulla mezza vicino all'ora e venti minuti, dall'altra un Bassetti agguerrito e desideroso di mettersi finalmente alla prova dopo 4mesi di preparazione seguita dal sottoscritto.
Busto è un percorso ricco di curve e non certo pianeggiante ma per strane ragioni anche molto adatto per testare la propria condizione e magari per limare qualche secondo o minuto sul proprio PB.

Fonte: Arturo Barbieri foto.podisti.it
Mi sento fiducioso e i primi km sembrano molto incoraggianti anche se fin da subito mi rendo conto troppo arrembanti. Mi sento bene e continuo a tenere un ritmo vicino ai 3'45'' al km, talmente ottimo che dovrebbe farmi staccare di qualche decina di mt i palloncini dell'ora e venti che invece continuano a starmi stretti alle calcagna...
Fonte: Arturo Barbieri foto.podisti.it
Fonte: Arturo Barbieri foto.podisti.it
Il passaggio al decimo è esagerato, poco più di 37min, i pacer sono lì con me e appena fuori dalla pista di atletica mi sorpassano e letteralmente mi piantano sul posto...sono un po' interdetto perchè il mio passaggio era già veloce ma vederli allungare così mi fa rendere conto di due cose, la prima che forse stanno spingendo troppo, la seconda che se spingo così salto in aria come un petardo a capodanno. Rallento e così facendo perdo il passo, ritrovo fiato e respiro ma sono dannatamente da solo, dall'11° km fino all'arrivo corro in solitaria, senza riferimenti e senza fantasia.
Sono distrutto e le foto lo testimoniano alla perfezione...distrutto ma nonostante tutto soddisfatto per aver limato in maniera consistente il mio personale e soprattutto per aver capito di non essere per niente lontano da quel limite una volta quasi inimmaginabile.

Fonte: Arturo Barbieri foto.podisti.it

Fonte: Arturo Barbieri foto.podisti.it
La soddisfazione è ancora maggiore per vedere il mio "pupillo" chiudere con una facilità disarmante la sua mezza di busto con un personale che lascia ancora enormi margini di miglioramento, pur considerando che nell'arco degli ultimi 5mesi ha abbassato il suo personale di quasi 5minuti, portandolo al di sotto dell'ora e mezza!
P.S. Nella foto è ovviamente quello sullo sfondo!

Fonte: Arturo Barbieri foto.podisti.it
Per la cronaca anche la mia dolce metà si è divertita a correre la 10km che affiancava la mezza distanza. Questa è stata la sua seconda esperienza dopo la DeejayTen dello scorso ottobre. Altro ottimo risultato con notevole miglioramento sul tempo...inutile nascondere il piacere e l'orgoglio nel vederla condividere con così tanta grinta e passione lo sport!

venerdì 15 novembre 2013

Primo allenamento in pista

Ieri per la prima volta mi sono ritrovato dall'altra parte della cattedra.
All'inizio è un po' spaesante, come se non sapessi bene quello che devo fare e quello che voglio ottenere ma alla fin fine non è poi così difficile, basta dare voce ai propri pensieri ed esternare quello che abitualmente mentalmente già faccio con me stesso.

Allenamento in pista.
Riscaldamento blando sotto la pioggia per 15/20 min.
Stretching
Andature skip, corsa calciata, corsa laterale, corsa laterale incrociata, slanci, corsa a balzi, allunghi
Ripetute sui 70 metri in progressione al 70/80% recupero attivo sui 400 metri
Defaticamento
Stretching

Piacevole e gratificante ma almeno per ora non è proprio la mia strada.


mercoledì 13 novembre 2013

Road to Nizza

Quest'anno non mi sono fatto fregare, la decisione è stata immediata, senza troppi pensieri e senza troppi timori, la strada è lunga, tortuosa e disseminata di mille insidie e mille preoccupazioni ma la voglia di mettersi alla prova e mettersi alla frusta è tanta!


Queste saranno le ultime due settimane dedicate in esclusiva alla corsa. Firenze e la sua maratona sono ormai alle porte. 42.195mt di delirio che saranno un piccolo e primo banco di prova per valutare la mia tenuta fisica. Dopo di che sarà una settimana di riposo, una settimana di attesa, una settimana pronta a catapultarmi in una nuova e spero entusiasmante avventura, la mia...road to Nizza 2014!

Vorrò provare a tenere giorno per giorno un piccolo e semplice diario che scandisca i miei allenamenti e i miei eventuali progressi, accompagnati da tutte le sensazioni provate e dallo stato d'animo che mi accompagnerà!